venerdì 15 novembre 2013

Business farmaci: quello che non si dice!!

 
Continuando la mia ricerca sui farmaci, ho letto un articolo interessante che ci fa capire come sia davvero il dio denaro alla base del business farmaceutico. Vi sono infatti dei farmaci poco costosi, ma molto utili per la salute, di cui nessuno parla!
"Sulla pre­sti­giosa rivi­sta Lan­cet è stato pub­bli­cato nel gen­naio 2011 uno stu­dio che ha ana­liz­zato i risul­tati di nume­rose ricer­che con­dotte negli anni sull’aspirina. La con­clu­sione dello stu­dio dice testual­mente: l’uso quo­ti­diano di asprina riduce le morti dovute a nume­rosi tipi di can­cro sia durante che dopo gli studi presi in con­si­de­ra­zione. Il bene­fi­cio aumenta con la durata del trat­ta­mento ed è con­si­ste­ne­mente pre­sente nelle diverse popo­la­zioni prese in con­si­de­ra­zione. Que­sti risul­tati hanno impli­ca­zioni per le linee guida sull’uso dell’aspirina e per la com­pren­sione della car­ci­no­ge­nesi e della sua suscet­ti­bi­lità ad inter­venti far­ma­co­lo­gici. Potrebbe sem­brare una cosa da poco ma non lo è affatto. La ridu­zione della mor­ta­lità è dell’ordine del 20% e rag­giunge il 40% nel caso del tumore del colon-retto con una dose minima, 75mg di acido ace­til­sa­li­ci­lico. L’effetto si esplica gra­zie all’azione anti-infiammatoria dell’aspirina mediata attra­verso l’inibizione di enzimi detti cicloos­si­ge­nasi e la modu­la­zione dle fat­tore di tra­scri­zione nucleare NF-kappa B. Viene da chie­dersi come mai di que­sti risul­tati non parli nes­suno. Forse per­ché l’aspirina è un far­maco da banco? Forse per­ché costa molto poco? O magari per­ché non è più pro­tetto da brevetti?
Esi­stono altri far­maci  con dimo­strate azioni anti-tumorali: la cime­ti­dina per esem­pio che ha pro­prietà anti-metastatiche e la met­for­mina usata nei dia­be­tici. Anche in que­sti casi si tratta di far­maci che costano poco e che non godono più della pro­te­zione dei bre­vetti.  Certo occorre ricor­dare che sem­pre di far­maci si tratta e che quindi devono essere usati con cau­tela e pre­scritti da medici (e in alcuni pazienti esi­stono comun­que con­tro­in­di­ca­zioni all’uso di que­ste sostanze). Tut­ta­via lascia per lo meno per­plessi che si inse­gua sem­pre il far­maco dell’ultima ora, quello più costoso e spesso meno testato, quando mole­cole usate da decadi pos­sono avere nuove ed impor­tanti azioni."

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