martedì 25 marzo 2014

Bacche di acai: meglio l'uva!


Le bacche di acai come quelle di goji vivono un momento di grossa notorietà per le sbandierate proprietà dimagranti che in concreto non hanno.
Questo è quanto sostiene la Dr.ssa Amelia La Malfa biologa nutrizionista a tal proposito:
"Le bacche di Acai sono sostanzialmente un buon antiossidante  e nulla di più; esaminandone i valori nutrizionali, se ne apprezza l’alto contenuto in antocianine  - antiossidanti tipici della frutta con tonalità rosso scure, blu e nere – con effetto protettivo sul micro e macrocircolo (utili in presenza di  fragilità capillare e relative manifestazioni). Proprio come nell’uva, le antocianidine, i relativi glicosidi  e gli altri polifenoli, si riuniscono nella buccia, toccando concentrazioni superiori a quelle dei  frutti di bosco. Tuttavia, il potere antiossidante complessivo è grosso modo comparabile a quello di altri frutti noti da tempo per le medesime virtù;, in particolare, il potere antiossidante globale del succo di Acai risulta inferiore a quello del succo di melograno  , del vino    rosso, del succo d’uva  fragolina, del  mirtillo e del succo di ciliegia  nera (Prunus serotina), ma superiore a quello dei succhi di arancia, mirtillo e mela, e del tè   freddo.
Il profilo nutrizionale delle bacche di Acai è completato dalle discrete (ma non certo eccezionali) percentuali di calcio ,ferro e vitamine A e C , oltre che dalla generosa presenza di fibre e fitosteroli  Buono anche il contenuto proteico e lipidico, con prevalenza di acidi grassi monoinsaturi ( acido oleico - 56% c.a) e discrete percentuali di polinsaturi i (principalmente acido linoleico 12.5% c.a.) e di uno degli acidi grassi più  aterogeni, l’acido palmitico’ (24.1% c.a.)
Spesso questi frutti ed i prodotti che ne derivano vengono delineati come una sorta di toccasana: ostacolano l’invecchiamento, fanno dimagrire, prevengono il cancro e le malattie su base infiammatoria, autoimmune ed allergica, proteggono dal colesterolo  in eccesso e dalle malattie cardiovascolari , ed – è proprio il caso di dirlo – chi più ne ha più ne metta.. Come ogni droga vegetale oggetto di incalzanti campagne marketing, inoltre, non mancano riferimenti agli impieghi tradizionali delle bacche di Acai, impiegate sin da tempi antichi per le preziose proprietà nutrizionali scoperte essenzialmente dalle popolazioni indigene. In realtà l’uso delle bacche di Acai, non ha nessun beneficio supplementare rispetto all’ impiego di frutti nostrani in toto, come l’uva nera intera o i già citati frutti di bosco".

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