Dopo aver a lungo meditato, ho deciso di rendere pubbliche le dichiarazioni che un'infermiera professionale ha reso in mia presenza durante una chiaccherata occasionale.
I fatti riferiti sono davvero gravi nonchè sconcertanti, mi limito solo a riportarli.
L'infermiera esordisce affermando che le morti di molti pazienti anziani ospedalizzati sono la conseguenza immediata e diretta dell'utilizzo "smodato" ed inappropriato di un farmaco denominato Serenase. Nonostante il "bugiardino" inviti ad un dosaggio minimo e sempre calibrato in base alle condizioni di salute generali del paziente, il serenase veniva (o viene) somministrato in quantità rilevanti e in soggetti per i quali è controindicato ossia i cardiopatici, cioè la stragrande maggioranza degli anziani. La professionista sosteneva che i medici ben consapevoli di ciò utilizzavano comunque dosaggi "rilevanti" nei soggetti cardiopatici con problemi di demenza senile. Dopo le prime somministrazioni il paziente sembrava come "anestetizzato", quindi "non dava fastidio" ed era gestibile dal personale infermieristico e medico.
La signora in questione sosteneva inoltre che i pazienti cardiopatici in pessime condizioni di salute ricoverati per lunghi periodi morivano direttamente in reparto o subito dopo la dimessione. Con rammarico affermava che nessuno aveva mai indagato su questi decessi poichè purtroppo si trattava di soggetti anziani molto malati, morti per arresto cardiocircolatorio così come "attestato" dagli stessi medici di reparto!!!!
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