Dopo l'ennesimo incidente stradale mortale cuasato da anziani al volante, ho voluto approfondire l'argomento e farmi fautrice di inziative rivolte alla limitazione nei rinnovi della patente a soggetti di età superiore ai 75 anni.
Le dinamiche da me esaminate sono spesso le stesse, ossia mancata precedenza a carico del conducente anziano.
Questo è quanto emerge da uno studio condotto dalla commissione europea trasporti e sicurezza stradale: "Il tasso di incidenti mortali che coinvolgono conducenti di età
superiore a 75 anni è cinque volte superiore alla media per i conducenti
in generale e il loro tasso di lesioni è doppio.
Questa maggiore vulnerabilità può
essere ricondotta alle ridotte capacità fisiche dei conducenti anziani
(ovvero calo della vista e dell’udito, tempi di reazione più lunghi) e
alla minore esperienza quotidiana sulla strada.
Le vite perse sono "troppe" e i costi sociali elevatissimi.
Non voglio soffermarmi sul danno più importante in assoluto, la perdita della vita; pensiamo al costo derivante dal decesso (mancata produttività), al costo del dolore e della sofferenza legati alla perdita (danni non patrimoniali). Le cifre sono davvero rilevanti, moltiplicate per il numero incredibile di decessi.
Mi chiedo come mai le commissioni mediche rinnovano con facilità le patenti agli over 75/80, quali criteri applicano, la norma va assolutamente rivista, con divieto assoluto di rinnovo delle patenti alle persone di età superiore ai 75 anni, e con particolari limitazioni ai soggetti tra i 70 ed i 75 anni.
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