A causa della recente scomparsa di un giovane amico di 47 anni per un infarto "fulminante" ho cercato di capire se oltre ai soliti consigli da seguire come una dieta sana e tanta attività fisica, vi è un esame che ci permette di prevenire o prevedere un infarto.
Ne ho parlato con il mio medico di base, ma mi ha dato i classici consigli, non contenta ho voluto parlare con altri medici, fino a quando ho ricevuto la risposta che aspettavo.
C'è un esame del sangue che nessun medico prescrive, i cui risultati sono un campanello di allarme che potrebbe metterci in guardia contro l'infarto e l'ictus: l'omocisteina.
Come mai non viene prescritto? Eppure l'infarto è la prima causa di morte al mondo.
Questo è quanto riportato su un articolo dal Dr. Angelo Bona, a voi le considerazioni del caso:
"Non devi sapere che esiste l’omocisteina: perché? Un
amminoacido che smaschera il business.
Chi dice questo è un dottore, il dottor Angelo Bona il quale spiega molto dettagliatamente quali danni può causare la OMOCISTEINA e ne cita molti studi fatti al riguardo:
"Ciao, ieri ho visto un paziente che ha subito un infarto un anno fa e al quale hanno inserito uno “stent”. Dicesi stent un tubicino espandibile che viene posizionato in una arteria coronarica per ripristinare il flusso sanguigno.
Ho chiesto che mi portasse una serie di esami clinici tra cui l’OMOCISTEINA. Il valore era molto alto: 50 µmol/L. Sapendo che non deve superare i 10 µmol/L, soprattutto nei disturbi cardiovascolari ho chiesto se dopo l’infarto il cardiologo avesse richiesto questo importantissimo esame.
La risposta del paziente è stata naturalmente negativa. Chiediamoci come mai".
Chi dice questo è un dottore, il dottor Angelo Bona il quale spiega molto dettagliatamente quali danni può causare la OMOCISTEINA e ne cita molti studi fatti al riguardo:
"Ciao, ieri ho visto un paziente che ha subito un infarto un anno fa e al quale hanno inserito uno “stent”. Dicesi stent un tubicino espandibile che viene posizionato in una arteria coronarica per ripristinare il flusso sanguigno.
Ho chiesto che mi portasse una serie di esami clinici tra cui l’OMOCISTEINA. Il valore era molto alto: 50 µmol/L. Sapendo che non deve superare i 10 µmol/L, soprattutto nei disturbi cardiovascolari ho chiesto se dopo l’infarto il cardiologo avesse richiesto questo importantissimo esame.
La risposta del paziente è stata naturalmente negativa. Chiediamoci come mai".
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