Continuando la mia ricerca sui farmaci, ho letto un articolo interessante che ci fa capire come sia davvero il dio denaro alla base del business farmaceutico. Vi sono infatti dei farmaci poco costosi, ma molto utili per la salute, di cui nessuno parla!
"Sulla
prestigiosa rivista Lancet è stato pubblicato nel gennaio 2011 uno studio che ha analizzato i risultati di
numerose ricerche condotte negli anni sull’aspirina. La conclusione
dello studio dice testualmente: l’uso quotidiano di asprina
riduce le morti dovute a numerosi tipi di cancro sia durante che dopo
gli studi presi in considerazione. Il beneficio aumenta con la
durata del trattamento ed è consistenemente presente nelle
diverse popolazioni prese in considerazione. Questi risultati
hanno implicazioni per le linee guida sull’uso dell’aspirina e per la
comprensione della carcinogenesi e della sua suscettibilità ad
interventi farmacologici. Potrebbe sembrare una cosa da poco
ma non lo è affatto. La riduzione della mortalità è dell’ordine del
20% e raggiunge il 40% nel caso del tumore del colon-retto con una dose
minima, 75mg di acido acetilsalicilico. L’effetto si esplica
grazie all’azione anti-infiammatoria dell’aspirina mediata attraverso
l’inibizione di enzimi detti cicloossigenasi e la modulazione dle
fattore di trascrizione nucleare NF-kappa B. Viene da chiedersi come
mai di questi risultati non parli nessuno. Forse perché l’aspirina è
un farmaco da banco? Forse perché costa molto poco? O magari perché
non è più protetto da brevetti?
Esistono altri farmaci con dimostrate azioni anti-tumorali: la
cimetidina per esempio che ha proprietà anti-metastatiche e la
metformina usata nei diabetici. Anche in questi casi si tratta di
farmaci che costano poco e che non godono più della protezione dei
brevetti. Certo occorre ricordare che sempre di farmaci si tratta e
che quindi devono essere usati con cautela e prescritti da medici (e
in alcuni pazienti esistono comunque controindicazioni all’uso di
queste sostanze). Tuttavia lascia per lo meno perplessi che si
insegua sempre il farmaco dell’ultima ora, quello più costoso e
spesso meno testato, quando molecole usate da decadi possono avere
nuove ed importanti azioni."
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